Un messaggio importante per riflettere. Leggilo con cura.
Grazie al Livestream di #FunnelTV settimana scorsa ho ricevuto molti messaggi di complimenti e di interesse nei confronti della tematica del progetto #RevpaH – Revenue per Available Happiness – dedicato al benessere e alla felicità delle persone sul posto di lavoro. Voglio quindi innanzitutto ringraziare chi ci ha seguito e che ha voluto approfondire la tematica con noi.
Tra questi messaggi ne ho ricevuto uno che mi ha particolarmente colpito e che voglio condividere con te.
E’ di una donna forte e coraggiosa che ha voluto raccontarmi la sua “pessima ed irrispettosa” esperienza professionale in una struttura alberghiera, che ha dimostrato una vocazione oltre l’eccezionale nonostante le condizioni a cui doveva sottostare e che ha avuto la forza ed il coraggio di riconoscere i propri valori e bisogni e di dire “basta” per amore di se stessa e della sua famiglia. Per rispetto della privacy e per la sua tutela non cito nome e cognome.
Ecco il messaggio che ti prego di leggere bene ed attentamente:
Cara Monica,
Ho seguito ieri il livestream nel quale è stato presentato il Suo progetto RevpaH e Le scrivo per farle i miei più sinceri complimenti. Sapere che finalmente c’è qualcuno che si interessa al benessere dei dipendenti e fa sì che le aziende stesse se ne preoccupino trovo che sia una cosa bellissima. ☺️
Potrei stare qui a scriverLe per ore quanto abbia potuto toccare con mano tutto ciò che Lei ha spiegato nel live, avendo lavorato per 13 anni in un’azienda che non aveva una vision, tantomeno una mission e che trattava i dipendenti come pedine su un tavolo da dama. Un’azienda alberghiera a Roma che aveva così tanto potenziale, così tante proprietà che adesso si ritrova in ginocchio per la gestione scellerata delle proprie risorse! Lei potrebbe chiedermi perché allora ho “resistito” così tanti anni e io potrei risponderLe semplicemente che non avendo un’adeguata formazione nel settore del Turismo (o per lo meno era quello che credevo, ma negli anni devo dire che la mia autostima è aumentata!), non avendo la possibilità di confrontarmi con altre realtà attraverso fiere, meeting (perché assolutamente vietato dai titolari) pensavo che le cose andassero fatte così, che la maniera in cui mi era stato imposto di lavorare fosse esattamente così anche in altre aziende.
Quando finalmente ho alzato la testa, ho cominciato a guardarmi intorno, allora ho capito che dovevo ripartire da me stessa e che, in fondo in fondo, il mio lavoro lo sapevo fare bene. Ho cominciato ad interessarmi alla formazione personale e a cercare lavoro altrove. Sono sempre stata una persona espansiva, solare, sempre sorridente. In azienda mi sentivo in gabbia, avevano spento il mio sorriso.
Quando sono diventata madre del mio primo bimbo, al ritorno al lavoro non trovai neanche più le mie cose, il mio PC, la mia scrivania. Al rientro dalla seconda maternità mi fu chiesto di dare le dimissioni perché “adesso hai due figli, è arrivato il momento che te li godi a casa”. Ecco, Lei è una donna. Non dovrò sicuramente io raccontarLe quanto sia difficile per noi affrontare queste discriminazioni a lavoro, ritrovarci ad ogni colloquio a ricevere domande che mai a nessun uomo verrebbero fatte (sul capitolo “colloquio” le potrei scrivere un libro).
Ci vorrà ancora molto prima che le cose cambino, ma se ci sono donne come Lei da cui prendere ispirazione allora credo che si possa pensare al futuro in maniera più ottimista! Mi scuso se mi sono dilungata, ma il suo live di ieri mi ha dato tanta carica e credo che porterò con me per molto tempo le sensazioni positive che mi ha trasmesso.
Chissà che non mi siano d’aiuto nel mio prossimo futuro professionale 🤞🏻 Le auguro una buona vita e Le invio il mio sorriso migliore 😊 Grazie!
Cosa hai provato leggendo questo righe?
Quando ho ricevuto il messaggio io l’ho letto più volte. Non riuscivo a crederci e mi è venuta la pelle d’oca pensando all’esperienza che ha vissuto. Mi è rimasta impressa la frase “hanno spento il mio sorriso” e penso a quanto questo strumento sia importante per il proprio benessere, per le persone che ci sono accanto e per gli Ospiti di un albergo: immagina di essere accolto alla reception da una persona che non ti sorride MAI! Che brutto!
Possibile che succedano ancora queste situazioni?
Ebbene sì, ancora tante aziende, non solo nel settore alberghiero, pensano che un comportamento di questo tipo sia la via per ottenere il massimo dalle persone e non si rendono conto che è l’esatto contrario: in questo modo un collaboratore si demotiva, non si impegna e presta poca attenzione al lavoro svolto e questo crea un danno economico. Si stima che nel mondo ogni anno si perdono 500 miliardi a causa della demotivazione delle persone.
Il danno economico a cui pochi pensano.
Questa donna è un esempio che la mancanza di definizione di uno scopo aziendale che guida la motivazione e l’impegno di una persona, l’apprezzamento del lavoro svolto e il rispetto delle persone in quanto essere umani sono alla base fondamentale dello sviluppo di un’azienda solida sia in modo ecosistemico che economico. L’emergenza Covid ha impattato tante aziende del settore del turismo, stiamo ancora cercando di capire come uscirne e quali azioni efficaci mettere in campo. Sono tuttavia convinta che se questa realtà alberghiera fosse stata più consapevole del benessere delle proprie persone l’attuale situazione sarebbe stata affrontata insieme ai propri collaboratori con il coraggio e la forza che contraddistingue chi sposa e sostiene lo scopo aziendale in quanto lo fa suo.
La tua opinione e la tua esperienza contano.
Cosa ne pensi? Hai vissuto situazioni anche tu di questo tipo? Sei a favore di un clima aziendale attento ai bisogni e al valore delle persone? Quali sono i benefici secondo te di sviluppare benessere e felicità per i propri collaboratori?
✉️ Per farci una chiacchierata insieme, valutare il clima della tua azienda in maniera gratuita e sviluppare un progetto insieme dedicato al rispetto e alla felicità ecosistemica ed economica della tua struttura alberghiera puoi contattami via messenger, sito o via mail: info@monicamontini.it
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